31 gennaio Festa di San Giovanni Bosco

Don Bosco, padre maestro ed amico, uno straordinario genio nell’arte dell’educare e promuovere il paradossale mondo dei Giovani. Lui ci è riuscito, amore, fermezza, attenzione e Preventività oltre che propositività, creatività e fiducia a e per quei giovani a cui il mondo di ieri e di oggi poca fiducia riponeva. Il modo pratico e teorico con cui don Giovanni Bosco (1815-1888) espresse lo stile preventivo, è sicuramente originale Per meglio comprendere in che misura don Bosco è debitore alla riflessione pedagogica del suo tempo e in quanto da essa si distacchi mediante la sua originale pratica educativa, è necessario accennare al contesto che vede nascere in forma quasi assillante il criterio preventivo, per poi riflettere in modo più puntuale sulla proposta innovativa di don Bosco. Tale proposta, pur radicandosi nella visione preventiva dei pedagogisti cattolici del suo tempo, si esprime con sempre maggior originalità a partire dall’esperienza educativa pratica, che don Bosco svolge nell’oratorio di Valdocco. Egli, cioè, si convince, sia del valore preventivo dell’educazione nella società, e sia di come il preventivo è un criterio che permea la relazione educativa ed invoca la presenza di una comunità strategicamente raccolta attorno ad un progetto. Il ragazzo/a ha necessità di adulti che credono in lui, che riescano con attenta amorevolezza accompagnarlo nel serio progetto che è la vita, affidare a loro “un’ispirazione, un sogno”. Per don Bosco prevenire, è la miglior forma di educare, oltre che a lanciare i giovani alla sfida sociale prepararsi ad essere uomini e donne che possono avere un posto con “responsabilità nella società”. Nessuna mezza calzetta ma persone con una grande valenza nella vita. Uno straordinario stratega, educatore scrupoloso che conia più che una teoria pedagogica, una prassi dettata dalla passione e dall’attenzione per i fragile, dove riesce ad individuare e scorgere potenziale reale che “il giovane” ha chiuso nelle intime pieghe della vita. Don Bosco, oltre ad essere un pedagogo geniale è stato un uomo di eccezionale intelligenza che riusciva a guardare il massimo dell’orizzonte umano. Don Bosco è convinto che l’educazione è il mezzo principale per costruire e rigenerare la società. Intuisce che il futuro di una società passa attraverso i processi educativi ed emancipatici di una comunità umana. Lo stato di disattenzione ai processi educativi sono altamente ingenerativi. Oggi più che mai urge un’alleanza educativa tra le agenzie educative che hanno a cuore il futuro e quindi i giovani. Una società che non sia attenta come don Bosco all’educazione e al futuro dei giovani, è assolutamente sterile.

Il 31 gennaio 2023 ricorderemo in ogni angolo della terra la genialità di quest’uomo, la forza di un messaggio profetico di speranza che ha un’attualità straordinaria. Gennaio 2023 un anno dove malgrado orizzonti foschi quale il dramma inspiegabile della guerra, il poco rispetto delle democrazie, del sentirsi cittadini e quindi primi attori principali nell’edificazione della città del futuro, riappropriamoci delle relazioni, del nostro so-stare con la gente, il gusto delle relazioni, la capacità di contaminarci confortandoci il nostro essere veramente umani e credere nell’umanità.

Alla PGS Provinciale di Messina auguro buona Festa di Don Bosco, ricordo ciò che don Bosco ci ha detto e continua a dire: io abbozzo… voi stendete i colori, fate della vita una bellissima opera d’arte”

Marilena Mercurio F.M.A

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